Efficacia del sistema di raccolta, tracciabilità dei flussi, coinvolgimento attivo dei cittadini e affidabilità dei dati: alla luce delle Direttive europee sui rifiuti, sono questi gli obiettivi da raggiungere nel waste management. Un modello ideale che, tuttavia, si scontra con la peculiare complessità di gestione dei rifiuti urbani. Per risolverla, sempre più operatori stanno puntando sul digitale, come facilitatore per raggiungere il fine ultimo della transizione circolare.
A loro si rivolge DNA Ambiente, neonato polo digitale che, sfruttando l’integrazione tra 5 realtà imprenditoriali con 30 anni di esperienza, aspira a rivoluzionare il settore, offrendo soluzioni modulari e interoperabili, pensate per realizzare due esigenze apparentemente inconciliabili: migliorare i servizi e ridurre i costi operativi. Spiega Luca Torresan, Board Member di DNA Ambiente
il valore distintivo di questo progetto sta nel riuscire a coprire l’intera catena di valore, proponendo software di gestione (digitalizzazione) integrati con soluzioni hardware innovative, in grado di tradurre fenomeni fisici in informazioni digitali affidabili (digitization). In questo modo diamo ai clienti una profonda conoscenza delle attività sul territorio, che è poi il pre-requisito per ottimizzare i processi ed erogare servizi di qualità”.
Trasparenza
La rivoluzione di DNA Ambiente comincia all’interno delle case degli utenti. Grazie a un’app, Junker, adottata già da oltre 2500 Comuni, i cittadini possono usufruire di tutti i servizi di igiene urbana da un unico punto di accesso e con la massima trasparenza.
Come un assistente smart, Junker indica come differenziare correttamente, ricorda i calendari dei ritiri, permette di auto-monitorare la propria attività di compostaggio, prenotare un ritiro a domicilio o visualizzare tutte le informazioni Tari e tiene perfino al sicuro la chiave digitale per aprire i contenitori intestati all’utenza.

Prevedibilità
L’innovazione, a questo punto, raggiunge le postazioni dei contenitori stradali, dove sensori di riempimento monitorabili da remoto consentono di evitare svuotamenti inutili.
Tracciabilità
Ci sono poi le ecoisole ad accesso controllato, progettate per monitorare e sostenere la differenziata, anche al di fuori dei calendari di raccolta o nei territori non serviti da raccolta domiciliare.
La tracciabilità delle attività si estende ai mezzi di raccolta. Basta un tablet per tracciare ed efficientare i percorsi, riducendo i tempi di esecuzione e il chilometraggio, grazie a un uso innovativo della cartografia e della localizzazione satellitare.
Ottimizzazione
Tutti i dati raccolti lungo la filiera vengono utilizzati per ottimizzare i processi grazie all’impiego dell’Intelligenza Artificiale, con un duplice obiettivo: individuare e risolvere le inefficienze, ma anche semplificare l’obbligo di rendicontazione ad ARERA della qualità contrattuale e tecnica dei servizi erogati.

Portare l’innovazione nei territori con l’Intelligenza Artificiale
“Nel 2025 – rivela Alessandro Lazzari, Board Member di DNA Ambiente – puntiamo a rendere le nostre soluzioni software sempre più accessibili e di facile utilizzo grazie all’IA Generativa, oltre a far conoscere a tutti le opportunità offerte dalla digitalizzazione della gestione ambientale. Stiamo quindi lavorando a un corposo piano di webinar e workshop per portare l’innovazione nei territori”.